DOCUMENTI SUI FAMIGLIARI DI GESU' GENITORI E PARENTI

venerdì 26 dicembre 2008

CATTOLICI E VATICANO CONTRO LA MADRE DI GESU'

MUSICAL " MARIA DI NAZARET UNA STORIA CHE CONTINUA..... " DI M.P.LIOTTA OVVERO
IL COMPLOTTO CATTOLICO CONTRO MARIA SANTISSIMA COLEI CHE HA PORTATO IN GREMBO L'ALTISSIMO DIO ONNIPOTENTE.

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CATTOLICI VATICANO COMPRESO SONO CONTRO LA SANTA VERINE MARIA E LE HANNO FATTO UN MUSICAL BLASFEMO

In questo musical vedrete la S.V.Maria come mai l'avete vista, non solo canta ma fa danza classica-moderna
e perfino mima i rapporti sessuali con Giuseppe e fa salti accrobatici.
Non è tutto Maria non è la candida e pura fanciullina dei Vangeli piena di grazie, e protetta dall'Altissimo,
no, è una fornaia di Nazaret che è coinvolta con Barabba un trafficante d'armi che la vuole sedurre.
Ultimamente Barabba lo troviamo spesso in racconti, e romanzi ed eresie, ma qui è davvero fuori luogo.
Quindi Maria secondo Maria Pia Liotta è una donna profana e popolana senza purezza.
I testi del Musical sono stati visionati ed accettati dal mariologo Padre Stefano De Fiores e don Antonio Tarzia direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo.
Il Musical è patrocinato dal Vaticano; con sostenitori entusiasti e patricinatori: il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura
e il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli. Qindi le autorità Vaticane approvano la dissacrazione della S.S. V.Maria.
Ormai è chiaro a tutti che in Vaticano regna Satana.
Noi credenti non abbiamo bisogno di Musical falsi blasfemi, per conoscere la S.V.Maria ci bastano i Vangeli veri e sacri.
Domanda e riflessione la S.S.V.Maria tutta pura e santa è daccordo con questo Musical blasfemo,falso e disscrante su di lei ?
E Gesù cosa ne pensa?



http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it

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MUSICAL MARIA DI NAZARET

Ecco le prime notizie sul musical Maria di Nazareth - Una storia che continua... Lo spettacolo è stato presentato nell'aula Giovanni Paolo II presso la Santa Sede.

L'anteprima mondiale si è già tenuta nell'aula Paolo VI, è la prima volta che il Vaticano patrocina un evento del genere.

L'opera è totalmente dedicata alla figura di Maria, mettendone in risalto la quotidianità, la sua dimensione di donna e madre in primis, ma anche madre di Dio.

Dopo la Divina Commedia, anche la Chiesa ha deciso che il teatro, forma di comunicazione primordiale, può essere una buona forma per evangelizzare e diffondere la Buona Novella...


TITOLO MUSICAL: Maria di Nazareth - Una storia che continua...
ANTEPRIMA MONDIALE: 17 giugno 2008
LUOGO: Aula Paolo VI
ORARIO: 19:30

CAST TECNICO
Ideazione: Maria Pia Liotta
Regia: Maria Pia Liotta
Libretto: Adele Dorothy Ciampa, Maria Pia Liotta
Musiche: Stelvio Cipriani
Coreografia: Salvator Spagnolo
Supervisione coreografica: Luciano Cannito
Scenografia: Antonella Luberti
Costumi: Giuseppe Tramontano
Produzione: AIRAM - Cultura e Comunicazione

ORCHESTRA: Teatro "Francesco Cilea" di Reggio Calabria

CAST ARTISTICO (attori principali)



Maria di Nazareth - Alma Manera (nella foto)
Angelo - Antonello Angiolillo
Diavolo - Marco Gandolfi Vannini
Gesù - Raffaele Latagliata
Giuseppe - Daniele Gatti
Elisabetta - Concetta Ascrizzi
Barabba - Giuseppe Cartellà

SITO UFFICIALE: www.mariadinazarethmusical.com



Audio-intervista a Marco Gandolfi Vannini qui

http://housetv.forumcommunity.net/?t=17236490



“Maria di Nazareth, una storia che continua…”,

Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.


Dall’8 dicembre al prossimo 31 maggio a Cinecittà lo spettacolo musicale ispirato alla madre di Gesù
L’annunciazione dell’Angelo, la passione di Gesù e l’ascensione al cielo. Sono i tre momenti cardine del musical Maria di Nazareth - Una storia che continua spettacolo che debutta lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione nel teatro tenda «La casa di Maria». Una struttura di 2700 posti appositamente costruita a Cinecittà (via Vincenzo Lamaro) per ospitare, fino al 31 maggio 2009, un musical di richiamo mondiale. Lo spettacolo, prodotto da Airam e musicato dal maestro Stelvio Cipriani, è stato presentato in prima mondiale a giugno nell'Aula Paolo VI della Santa Sede davanti a ottomila persone, e nasce da una suggestione della regista Maria Pia Liotta, (autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa, nonché mamma della protagonista, la cantante attrice Alma Manera) la quale, ispirata dalla figura della Santa Vergine - la donna più famosa della storia dell’umanità, messaggera di pace, speranza e amore - ha pensato di attualizzare la vicenda partendo dalla storia di Maria vista come semplice donna terrena. Prima figlia, poi sposa e infine madre. Concedendo qualche licenza poetica alle vicende della Vergine, senza snaturare tanto meno svilire le Sacre Scritture, grazie alla supervisione teologica di padre Stefano De Fiores (studioso mariano) e di don Antonio Tarzia (direttore responsabile del gruppo periodici San Paolo), il profilo che emerge dal velo di tessuto grezzo di questa creatura è quello di una donna chiamata a un grande compito: partorire il figlio di Dio e donarlo per la salvezza dell’umanità come eucaristia del mondo.
Un semplice cono di luce, un segmento di voce, proiezione di filmati e scenografie imponenti. Dosando questi ingredienti alla spiritualità del libretto, il musical prova a mantenere in equilibrio l’umanizzazione di Maria con la grandezza del suo mistero. Per la prima volta su un palcoscenico la protagonista infatti è Maria di Nazareth, interprete «umanizzata» della storia su cui si fonda il Cristianesimo: Maria la bella fornaia ebrea che impasta il pane, che respinge le avance del diabolico Barabba (un venditore di armi) e si innamora del mite Giuseppe. Nel ruolo di colei che accetta benedicente la volontà di Dio e partorisce il Salvatore consapevole della gravità e dell’importanza del suo compito, c’è Alma Manera, voce intensa e forte presenza scenica. Con lei, protagonista con Carla Fracci nel 2005 in Nozze di sangue di Garcia Lorca, regia di Beppe Menegatti, c’è un cast di 40 giovani attori e 12 ballerini coordinati da Luciano Cannito.
Suggestive le scenografie, che riproducono i luoghi in cui Maria ha vissuto - dal cortile di casa di Anna e Gioacchino, dove da bimba Maria assiste alla preparazione del pane per la celebrazione del Kiddush, al Tempio in cui Gesù adulto entra per insegnare le Scritture - e un plauso ai costumi, riprodotti con attenzione filologica da Rosanna Grassia, e all’immagine grafica di Maria affidata allo scultore Silvio Amelio.

© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311387&PRINT=S

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Un’idea audace, complessa, carica di responsabilità. “Che non mi ha fatto dormire la notte” confessa la regista Maria Pia Liotta, con la voce emozionata. Già, perché portare sul palcoscenico la donna più famosa del mondo, madre di Gesù e simbolo stesso della fede cattolica, non è cosa facile. Tanto più se la scelta artistica ricade sul genere del musical, e la protagonista femminile incaricata di interpretare l’augusto ruolo splende nella sua femminilità di donna del sud.

Eppure tra i più incoraggianti sostenitori di questa missione artistica ci sono proprio gli ambienti vaticani, che hanno ospitato l’anteprima mondiale di “Maria di Nazareth, la storia continua…” lo scorso 17 giugno nella sala Paolo VI. E non solo si dicono entusiasti, appoggiando con convinzione il progetto, ma sono tra gli alti patrocinatori della produzione artistica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, e i Pontifici Consigli delle Comunicazioni sociali e della Cultura.

Dello stesso avviso anche il presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Claudio Maria Gelli, che ha ricordato come questo musical ben rappresenti la storia che continua “perché Maria è una realtà, una persona che ci accompagna nella vita, e una donna che cammina al nostro fianco con le movenze e le problematiche di una donna del nostro tempo. Auguro allo spettacolo un grande successo – ha aggiunto –e andiamo avanti con fiducia e profonda gioia”

E per essere certi di non sbagliare, regia, produzione e attori in scena si sono avvalsi di un contributo speciale: quello di padre Stefano De Fiores, teologo e fra i massimi esperti in Italia di mariologia, intervenuto anche lui con emozione alla presentazione di stamani. E che ha assistito, passo dopo passo, ad ogni fase di sviluppo del musical, per accertarsi che la creazione non prendesse il sopravvento o, per usare le sue stesse parole, “perché l’umanizzazione resa di Maria non la spogliasse del suo mistero”, come è giusto che sia per ogni soggetto di culto.
Il progetto, frutto dell’incontro tra la regista Maria Pia Liotta (che è anche la madre della protagonista, Alma Manera) e Adele Dorothy Ciampa, che insieme a lei ha scritto il libretto, è co-organizzato dal Comune di Roma.
E proprio per la particolarità e l’importanza del tema trattato, il musical non poteva essere presentato su un palco qualsiasi della capitale italiana. È per questa ragione che il debutto a Roma, dove lo spettacolo arriverà in prima nazionale, non solo coinciderà con la festa dell’Immacolata, il prossimo 8 dicembre, ma su un palco costruito su misura per l’occasione. Il Teatro tenda “Casa di Maria”, struttura capace di ospitare 2.700 spettatori all’interno del complesso di Cinecittà. Resterà in programmazione sino a maggio, per partire poi alla volta dei palcoscenici mondiali. Nessuna data certa per il momento ma tanti desideri. Quello che “Maria di Nazareth…la storia continua” giri il mondo “è solo un sogno, ma come dimostra questo musical a volte i sogni si avverano”, ha concluso emozionata la regista.
Cecilia Dalla Negra

Ultimo aggiornamento ( martedì 02 dicembre 2008 ) http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Maria-di-Nazareth-la-storia-continua...-in-arrivo-il-musical-delle-Sacre-Scritture.html

domenica 21 dicembre 2008

LA NOTTE DI NATALE E LA COMETA


STUDIO BIBLICO

LA NOTTE DI NATALE E LA COMETA

A cura di Giuliano Lattes e Martino Gerber studiosi biblisti

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VANGELO SECONDO SAN LUCA : 2, 1-20


LA NOTTE DI NATALE

2,1In quel tempo l'imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, ciascuno nel proprio luogo d'origine.
4Anche Giuseppe partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente diretto del re Davide, 5e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui.
6Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, 7ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

Gli angeli portano l'annunzio ai pastori
8In quella stessa regione c'erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro, la gloria del Signore li avvolse di luce ed essi ebbero una grande paura. 10L'angelo disse: "Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: 11oggi per voi, nella città di Davide, è nato il Salvatore, il Cristo, il Signore. 12Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia".
13Subito apparvero con lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto:
14"Gloria a Dio in cielo
e sulla terra pace per quelli che egli ama".
Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.
15Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: "Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere". 16Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. 17Dopo averlo visto, fecero sapere ciò che avevano sentito di questo bambino. 18Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono di quello che essi raccontavano. 19Maria, da parte sua, custodiva il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé. 20I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l'angelo aveva loro detto.


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VANGELO SECONDO SAN MATTEO: 2, 1-12



LA COMETA
2,1Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente 2e domandarono: "Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo".
3Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Egli, appena lo seppe, 4radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge e domandò loro:
- In quale luogo deve nascere il Messia?
5Essi risposero:
- A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il profeta ha scritto:
6Tu Betlemme, del paese di Giudea,
non sei certo la meno importante tra le città della Giudea,
perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
7Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. 8Poi li mandò a Betlemme dicendo: "Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo".
9- 10Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grande gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò.
11Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.
12Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.

Citazioni Bibbia Tilc

http://www.bibbiaedu.it/interconfessionale_note/nt/vangeli/index.html



http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

giovedì 18 dicembre 2008

LA NASCITA' DI GESU IL MESSIA IN MATTEO

LA NASCITA' DI GESU IL MESSIA



VANGELO DI MATTEO: 1, 1-2, 23




1

1Gesù Cristo è discendente di Davide, il quale a sua volta è discendente di Abramo. Ecco l'elenco degli antenati della sua famiglia:
2Abramo fu il padre di Isacco;
Isacco di Giacobbe;
Giacobbe di Giuda e dei suoi fratelli;
3Giuda fu il padre di Fares e Zara (loro madre fu Tamar);
Fares di Esrom;
Esrom di Aram;
4Aram fu il padre di Aminadàb;
Aminadàb di Naassòn;
Naassòn di Salmòn:
5Salmòn fu il padre di Booz (la madre di Booz fu Racab);
Booz fu il padre di Obed (la madre di Obed fu Rut);
Obed fu il padre di Iesse;
6Iesse fu il padre di Davide.
Davide fu il padre di Salomone (la madre era stata moglie di Urìa);
7Salomone fu il padre di Roboamo;
Roboamo di Abìa;
Abìa di Asàf;
8Asàf fu il padre di Giòsafat;
Giòsafat di Ioram;
Ioram di Ozia;
9Ozia fu il padre di Ioatam;
Ioatam di Acaz;
Acaz di Ezechia;
10Ezechia fu il padre di Manàsse;
Manàsse di Amos;
Amos di Giosia;
11Giosia fu il padre di Ieconia e dei suoi fratelli, al tempo in cui il popolo d'Israele fu deportato in esilio a Babilonia.
12Dopo l'esilio a Babilonia, Ieconia fu il
padre di Salatiel;
Salatiel fu il padre di Zorobabèle;
13Zorobabèle fu il padre di Abiùd;
Abiùd di Elìacim;
Elìacim di Azor;
14Azor fu il padre di Sadoc;
Sadoc di Achim;
Achim di Eliùd;
15Eliùd fu il padre di Eleàzar;
Eleàzar di Mattan;
Mattan di Giacobbe;
16Giacobbe fu il padre di Giuseppe;
Giuseppe sposò Maria e Maria fu la madre di Gesù, chiamato Cristo.
17Dunque da Abramo a Davide ci sono quattordici generazioni; dal tempo di Davide fino all'esilio di Babilonia ce ne sono altre quattordici; infine, dall'esilio in Babilonia fino a Cristo ci sono ancora quattordici generazioni.

Come nacque Gesù
(vedi Luca 2, 1-7)
18Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. 19Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno.
20Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
22E così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Isaia:
23Ecco, la vergine sarà incinta,
partorirà un figlio ed egli sarà chiamato Emmanuele.
Questo nome significa: "Dio è con noi".
24Quando Giuseppe si svegliò, fece come l'angelo di Dio gli aveva ordinato e prese Maria in casa sua. 25E senza che avessero avuto fin allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù.


2
1Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente 2e domandarono: "Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo".
3Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Egli, appena lo seppe, 4radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge e domandò loro:
- In quale luogo deve nascere il Messia?
5Essi risposero:
- A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il profeta ha scritto:
6Tu Betlemme, del paese di Giudea,
non sei certo la meno importante tra le città della Giudea,
perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
7Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. 8Poi li mandò a Betlemme dicendo: "Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo".
9- 10Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grande gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò.
11Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.
12Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un'altra strada e ritornarono al loro paese.

Giuseppe e Maria fuggono in Egitto
13Dopo la partenza dei sapienti, Giuseppe fece un sogno. L'angelo di Dio gli apparve e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo. Tu devi rimanere là, fino a quando io non ti avvertirò".
14Giuseppe si alzò, di notte prese con sé il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto. 15E vi rimase fino a quando non morì il re Erode. Così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Osea: Ho chiamato mio figlio dall'Egitto.

Erode fa uccidere i bambini di Betlemme
16Il re Erode si accorse che i sapienti dell'oriente lo avevano ingannato e allora si infuriò. Ricordando quel che si era fatto dire da loro, calcolò il tempo; e quindi fece uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai due anni in giù. 17Allora si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Geremia:
18Una voce si è sentita nella regione di Rama,
pianti e lunghi lamenti.
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché essi non ci sono più.

Giuseppe e Maria tornano dall'Egitto
19Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto. 20L'angelo gli disse: "Àlzati, prendi il bambino e sua madre e torna nella terra d'Israele: perché ormai sono morti quelli che cercavano di far morire il bambino". 21Giuseppe si alzò, prese con sé il bambino e sua madre e ritornò nella terra d'Israele. 22Ma venuto a sapere che al posto di Erode era diventato re della Giudea suo figlio Archelao, ebbe paura di fermarsi in quella regione. Informato da un sogno, partì verso la Galilea 23e andò ad abitare in un villaggio che si chiamava Nàzaret. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo dei profeti: "Egli sarà chiamato Nazareno".








http://www.bibbiaedu.it/pls/bibbiaol/GestBibbia_int2.Ricerca?Libro=Matteo&Capitolo=2

LA NASCITA' DI GESU' IL FIGLIO DI DIO DAL VANGELO DI SAN LUCA

LA NASCITA' DI GESU' IL FIGLIO DI DIO DAL VANGELO DI SAN LUCA: 1, 26-56---2, 1-52

L'ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GESU'
1:26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret,
1:27 a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
1:28 L'angelo, entrato da lei, disse: "Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te".
1:29 Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto.
1:30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
1:31 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù.
1:32 Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre.
1:33 Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine".
1:34 Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?"
1:35 L'angelo le rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.
1:36 Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile;
1:37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace".
1:38 Maria disse: "Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola". E l'angelo la lasciò.
LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA
1:39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
1:40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
1:41 Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,
1:42 e ad alta voce esclamò: "Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!
1:43 Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me?
1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo.
1:45 Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento".
1:46 E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore,
1:47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
1:48 perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,
1:49 perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome;
1:50 e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono.
1:51 Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore;
1:52 ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili;
1:53 ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
1:54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia,
1:55 di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre".
1:56 Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.

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LA NASCITA DI GESU'
2:1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero.
2:2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
2:3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
2:4 Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide,
2:5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
2:6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto;
2:7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.
2:9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.
2:10 L'angelo disse loro: "Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"".
2:13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
2:14 "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!"
2:15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: "Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere".
2:16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia;
2:17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino.
2:18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori.
2:19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.
2:20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.
LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
2:21 Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che egli fosse concepito.
2:22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore,
2:23 come è scritto nella legge del Signore: "Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore";
2:24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
2:25 Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui;
2:26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
2:27 Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge,
2:28 lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo:
2:29 "Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola;
2:30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
2:31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli
2:32 per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
2:33 Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui.
2:34 E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: "Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione
2:35 a te stessa una spada trafiggerà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori siano svelati".
2:36 Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni.
2:37 Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
2:38 Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
RITORNO A NAZARETH
2:39 Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.
2:40 E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
GESU' FRA I DOTTORI NEL TEMPIO
2:41 I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
2:42 Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa;
2:43 passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori;
2:44 i quali, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
2:45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme cercandolo.
2:46 Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande;
2:47 e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
2:48 Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena".
2:49 Ed egli disse loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?"
2:50 Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro.
2:51 Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
2:52 E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.


da: La Sacra Bibbia "Nuova Riveduta sui testi originali"
Copyright © 1994, Società Biblica di Ginevra - CH-1211 Ginevra




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mercoledì 17 dicembre 2008

MARIA PIENA DI GRAZIA

Maria
E' scelta da Dio, colmata dalla grazia dal momento del suo concepimento. E' senza peccato. Da lei doveva scorrere il sangue di Dio fatto uomo, il sangue che diventa dono di salvezza sulla croce. Il sangue di Cristo è dono di Maria. Cristo, Agnello senza macchia, dono senza peccato di Dio. L'opera di Dio è completa, pura e di natura divina. E' la grazia di Dio che salva, senza di essa non è possibile salvarsi, dice Paolo. per questo Maria è piena di grazia.
Nuova Eva. Maria è la Eva del progetto di Dio, sulla quale la condizione limitata dell'uomo non ha avuto potere o influsso. Potrebbe essere questo un ulteriore aspetto per il quale conveniva che fosse la Vergine-Madre.
Dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia, dice Paolo, e questo viene espresso in Maria: è la risposta di Dio all'episodio del primo peccato nel giardino dell'Eden (cioè del godimento).
Sposa di Giuseppe. Maria è completamente inserita nella vita quotidiana, non ritirata sulle montagne o iniziatrice di un nuovo movimento come quello dei Nazirei, che si astenevano da ogni piacere umano e osservavano rigorosamente le regole della purità rituale per servire Jahvé. Rimane una donna normale nella vita ordinaria del suo tempo.
Donna dunque, in contrasto con il suo mondo maschilista. Questa scelta ha un preciso significato. Nell'annunciazione gli uomini sono esclusi: Zaccaria non dice nulla. Maria invece va subito ad annunciare la notizia ad Elisabetta e parla chiaro nel suo Cantico. Dopo la risurrezione, i primi testimoni di Gesù vivo sono donne. Non è dunque per opera dell'uomo che è concepito questo Bambino, ma per obbedienza della donna: "Si faccia di me secondo la tua parola".
Sposa dello Spirito Santo. Maria non deve preoccuparsi. In lei abita Dio, ricordando che in tempi antichi e lunghissimi, Dio abitò nella tenda dell'alleanza e "la nube coprì con la sua ombra il tabernacolo e la gloria del Signore riempì la dimora" (Es 40,35). Forse è stata quella la dimora che è piaciuta di più a Dio, come l'habitat in questa ragazza.
Desidera collaborare con Dio. Maria pronuncia il suo "si" irrevocabile, esprime la gioia di abbandonare tutto per collaborare con Dio.
Rimane vergine. Si dedica totalmente alla sua missione in libertà e senza risparmio, senza nulla ricercare né tenere per sé. E' la serva del Signore. Questo significa che Maria vive allo stesso tempo la castità perfetta e l'autoconsegna totale al progetto di Dio.
Trasformata dalla grazia. "nessuno come lei è stato santificato, nessuno come lei è stato purificato in antecedenza" (Sonofrio di Gerusalemme). E' così diventa modello del cristiano-religioso, di ognuno di noi.
Maestra per chi vive un carisma.
Come maestra, lei è sempre presente, disponibile con discrezione.
Come madre, rimane vicino al Figlio, crocifisso. E' sempre con noi perchè è madre.
La sua presenza, il suo manifestarsi a noi non rende orgogliosi, anzi ci dice proprio di rimanere o di diventare umili come lei.

Dopo una dettagliata intervista a Bernadette di Lourdes, in cui essa aveva ricordato tutto quanto era accaduto negli incontri con la Madonna, l'intervistatore la interrogò sul suo futuro. Lei rispose: "Cosa si fa della scopa dopo averla usata per pulire la casa?" - "Cosa mi domanda ?" - "Ma il suo posto è in un angolo dietro la porta". Bernadette tutta felice di questa risposta disse: "Ecco, io ho servito da manico della scopa per la Santa Vergine. Dopo che lei non ebbe più bisogno di me, mi ha rimesso al mio posto, dietro la porta". E tutta contenta batté le mani a se stessa e aggiunse: "Ne sono molto contenta e ci rimango.".

Preghiera finale

Guarda, Signore Gesù, la tua Chiesa
che si specchia in Maria.
Guarda ognuno di noi
e rendici capaci di ripeterti il nostro "si",
la nostra disponibilità a collaborare con Te,
affinché Tu possa realizzare i tuoi progetti
attraverso noi.

Te lo chiediamo per intercessione di Maria,
la Madre tua e prima dei credenti
la Vergine umile.

da: Verso Betlemme di Luc Van Looy


patrizia




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martedì 16 dicembre 2008

SAN GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA 2

Giuseppe capo di famiglia

Esigere la giustizia può rendere l'uomo duro, intransigente, mentre la via del giusto lo rende soave, benevolo, pieno di bontà.
Pensiamo all'atteggiamento del pastore che va in cerca della pecora smarrita e l'accoglie sulle proprie spalle. Accusare l'altro non rende mai felici. L'atteggiamento tipico dell'uomo nuovo, invece, è perdonare e capire l'altro.
Giuseppe dà inizio a questo nuovo tipo di giustizia. E' lui a pagarne il prezzo. Così acquista anche il "diritto" di essere padre-custode. La sua saggezza di uomo giusto gli dice di "non rivelare a nessuno" il mistero dell'opera che Dio sta svolgendo in Maria. Egli non si lascia trascinare dall'istinto di diffondere una curiosità, di mettersi in vista rivelando un segreto. E' l'uomo ragionevole, il padre che si assume la propria responsabilità, si lascia guidare dalla ragione, fa giustizia a Maria e a quanto sta capitando in lei.
Concludendo con sant'Agostino, il quale parla della verginità di Giuseppe e di Maria, di quest'amore che supera ogni esigenza propria:
"Maria appartiene a Giuseppe, e Giuseppe alla divina Maria; tanto che il loro è un matrimonio del tutto autentico, perché si sono donati l'uno all'altra. Ma in che modo si sono donati ? Purezza, ecco il tuo trionfo. Essi si donano a vicenda la loro verginità, si cedono un reciproco diritto. Quale diritto? quello di conservarla l'uno per l'altra. Sì, Maria ha il diritto di custodire la verginità di Giuseppe e Giuseppe ha il diritto di custodire la verginità di Maria. Nessuno dei due può disporne e tutta la fedeltà di questo matrimonio consiste nel conservare la verginità". (De nuptiis e concupiscentia, I,12)

da: Verso Betlemme di Luc Van Looy

patrizia

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SAN GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA 1

*GIUSEPPE CAPO FAMIGLIA*

Matteo scrive agli ebrei, a coloro che conoscono la storia di Israele, i testi dei profeti e sanno che il Messia deve venire dalla casa di Davide.
Per questo Matteo mentre al centro Giuseppe, mentre Luca mette al centro Maria.
Giuseppe è della casa di Davide, e dunque l'angelo si rivolge a lui. E' Giuseppe a dover dare il nome a Gesù, e così iscriverlo nella genealogia di Davide, come era predetto dalle Scritture.
Maria è la madre di Gesù, dono dello Spirito Santo. Giuseppe è colui che gli dà un posto sulla terra, lo inserisce nella discendenza davidica; per mezzo suo, Gesù sarà il realizzatore delle promesse e salverà il proprio popolo dai peccati.
Da questa rivelazione, Giuseppe capisce la missione del Figlio di Maria e sa dunque che Gesù è il Salvatore promesso ad Israele. Egli si comporterà non solo come sposo di Maria, ma come membro della casa di Davide, detentore delle promesse.
Matteo non dà molto spazio alla nascita di Gesù. Per lui è importante dire alla gente che Gesù è il re dei Giudei, che gli astrologi pagani, forestieri, ne scoprono la nascita, e poi ricordare la storia di Mosè, il legislatore d'Israele, scampato dal massacro dei figli maschi d'Israele in terra d'Egitto. I rappresentanti dei popoli del mondo, i Magi, racconteranno la nascita del re d'Israele, cosi Matteo mette il suo popolo al centro della storia.

* * *

La maternità di Maria sconvolge i piani di Giuseppe. Egli è angosciato, non riesce a capire, cerca una spiegazione. E' in lotta tra i propri diritti e l'affetto per Maria. Non è facile per lui prendere una decisione. Ma è aiutato da una luce del cielo.
Dopo che l'angelo gli ha parlato, Giuseppe ha proceduto " per aliam viam". La legge, nella sua situazione , gli suggeriva il divorzio.
Al tempo di Giuseppe e di Maria, in Oriente, spesso il matrimonio era combinato dai genitori quando i figli erano ancora bambini. Raggiunta l'età matura si fidanzavano, e veniva concesso un anno per prepararsi al matrimonio (potevano anche non accettare il fidanzamento e dunque rimanere liberi). Da quel momento, per legge, erano marito e moglie, pur non avendo ancora, per un anno, il diritto di convivere.
Se durante quell'anno decidevano di non sposarsi, dovevano fare il processo di divorzio, con le necessarie motivazioni, accuse, decisioni in tribunale, ecc.
Per diritto, Giuseppe poteva chiedere il divorzio, portare Maria in tribunale e accusarla perchè trovata incinta.
Questa scoperta è descritta con un linguaggio rivelatore. Lo Spirito ha agito, e dunque il concepimento è avvenuto "non da sangue, nè da volere di c arne, nè da volere di uomo" (Gv 1,13), ma il "Verbo" è stato "generato" da Dio.



Verso Betlemme di Luc Van Looy

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Perché la nascita di Gesù Cristo viene celebrata il 25 Dicembre?

Perché la nascita di Gesù Cristo viene celebrata il 25 Dicembre?


Ogni anno, il mondo, con l'avvicinarsi degli ultimi giorni di dicembre, festeggia, nei modi più svariati, dalle luminarie pubblicitarie al presepio e all'albero, la Nascita di Cristo Gesù.

Con tutti questi modi paganeggianti, entrati ormai nella tradizione civile e religiosa, dobbiamo dire apertamente che si è degenerato dalla genuina verità, quella che promana dalla Parola di Dio a questo riguardo.

Il mondo, in realtà, approfitta della circostanza o del pretesto, per mettere in mostra i più svariati articoli commerciali, allettare il visitatore incantato e indurlo ad acquistare la merce.



Innanzi tutto, precisiamo che la Sacra Scrittura non ci ha lasciato alcuna data cronologica intorno alla Nascita di Gesù, per cui il 25 dicembre non è da ritenersi come il «dies natalis» del Signore.

Dalla mitologia si rileva che il 25 dicembre i pagani iniziati ai misteri di Mitra celebravano la festa del natale del “Sol invictus”. Questo culto idolatria al dio Sole, l'eliolatria, fu l'ultima forma ereditata dal paganesimo romano.

L'imperatore Aurelio diede ad essa una consacrazione ufficiale, erigendo in suo onore un tempio favoloso, mentre fissava la solennità di quel dio al solstizio d'inverno, cioè al 25 dicembre. Quando però l'imperatore Costantino si convertì al cristianesimo, fu necessario fare di quella data non più il «dies natalis» dell' astro del giorno, bensì il «dies natalis» di Colui di cui l'astro era soltanto il simbolo nel cosmo. Così ebbe inizio il Natale del Signore.

Ciò premesso, senza voler dar troppo peso alla data del 25 dicembre o ad un'altra qualsiasi, un fatto è certo che il Signore Gesù è veramente venuto su questa terra. L'apostolo Paolo scrive: «Quando giunse la pienezza dei tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo., nato di donna, nato sotto la legge» (Galati 4:4).

La sua incarnazione aveva uno scopo ben preciso, e la Sacra Scrittura ce lo rivela dicendo: «Per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché ricevessimo l'adozione di figliuoli» (Galati 4:5). Cristo, quindi, si è veramente incarnato, fatto uomo.



Qualcuno potrebbe chiedersi, perché egli ha fatto questo? Che bisogno c'era che il Figlio di Dio rivestisse la nostra fragile natura umana?

La risposta la troviamo alle origini dell'uomo, quando, dopo la caduta dei nostri progenitori, Dio apostrofa il seduttore dicendo che la progenie della donna, cioè Cristo, il Salvatore, gli avrebbe schiacciato il capo (Genesi 3.;15).

Cristo, infatti, dice la Scrittura, ci ha affrancati dal peccato, dalla maledizione della legge e dalla morte «avendo cancellato l'atto accusatore» attraverso il suo sacrificio sulla croce del Golgota (Romani 6:18; Galati 3:14; Colossesi 2:14).

La nascita di Cristo in questo mondo, pertanto, segna l'apice dell'amore di Dio verso la sua creatura, l'uomo.

Gesù «annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini». «Essendo ricco si è fatto povero per amor nostro, perché mediante la sua povertà, noi potessimo diventar ricchi» (Filippesi 2:7; 2Corinzi 8:9).

La sua apparizione inoltre su questa terra, ha avuto lo scopo di «distruggere le opere del diavolo» (1° Giovanni 3:8b; Genesi 3:15).



http://www.incontraregesu.it/risposte/natale.htm

Gesù Cristo è nato veramente il 25 Dicembre?

Gesù Cristo è nato veramente il 25 Dicembre?



E’ risaputo che Gesù non nacque il 25 dicembre. Questa data fu scelta dalla Chiesa in Occidente, perché era già una festività pagana. Il 25 dicembre ricorreva la festa romana Dies Natalis Invicti Solis del compleanno del sole “non conquistato dalle tenebre”, che al solstizio invernale iniziava a prolungare la luce del giorno. Prima del 336 d.C., non potendo estirpare questa festività pagana, la Chiesa in Roma la spiritualizzò come festa della natività “del Sole di giustizia sorto a Betlemme”. Ma allora quando nacque Gesù? Che indicazioni di dà la Scrittura?

Elisabetta rimane incinta quando il marito Zaccaria, levita del turno di Abija serviva al Tempio (Lc.1:5-25). C’erano 24 famiglie di Leviti che servivano a turno nel Tempio, due ogni mese: Abija era nell’ottavo turno (1Cron.24:10).

L’anno religioso Ebraico inizia il primo giorno del mese di Nisan (Marzo-Aprile) (Es.12:2-6), “il primo dei mesi”, il mese della Pesah, la Pasqua (il 15° giorno). Quindi il turno di Zaccaria discendente della famiglia di Abija era nel mese di Tammuz (Giugno-Luglio). (L’anno civile Ebraico inizia il primo giorno di Tishri (Settembre-Ottobre), con la festa di Rosh Hashanah - Capodanno).

Maria andò a fare visita ad Elisabetta sua parente incinta di sei mesi, mentre lei rimase incinta in quei giorni (Lc.1:26-45), cioè tra la fine del mese di Kislev (Dicembre) e l’inizio del mese di Tevet (Dicembre-Gennaio).

Giovanni il battista, cugino di Gesù, nacque nel mese di Nisan (Marzo-Aprile) mentre Gesù, molto probabilmente, nacque sei mesi dopo nel mese di Tishri (Settembre-Ottobre). Poiché Dio non ha stabilito le Feste Ebraiche a caso, ma le ha collegate ad uno specifico evento significativo per la salvezza dell’umanità (la Pasqua = morte e risurrezione di Gesù; la Pentecoste = discesa dello Spirito Santo) è molto probabile che Gesù, essendo nato nel mese di Settembre, sia nato durante la Festa dei Tabernacoli, magari nel settimo e più importante giorno della Festa, chiamato “Hoshana Raba” o “il Grande Osanna” (Sal.118:25).

Sia nella Bibbia che negli scritti rabbinici la Festa dei Tabernacoli simboleggia i giorni del Messia: “Quel giorno io rialzerò la capanna (tabernacolo, tenda) di Davide che è caduta” (Am.9:11), vuol dire che la linea regale di Davide sarà ristabilita, che il Messia siederà sul trono di Davide e governerà la Terra con una verga di ferro. “E la Parola (Gesù Cristo) è divenuta carne e ha abitato (letteralmente dal greco: “ha abitato come in un tabernacolo” o “ha tabernacolato” o “ha abitato in un rifugio temporaneo”) per un tempo fra di noi” (Gv.1:14); “Egli (Gesù) è lo splendore della sua (di Dio) gloria” (Eb.1:3). Nella carne di Gesù la gloria di Dio ha “tabernacolato “ tra di noi.

Gesù fu concepito in Dicembre ma nacque in Settembre. La Parola è diventata carne al momento del suo concepimento non alla sua nascita. La Chiesa celebra la cosa sbagliata nel momento giusto. Il 25 Dicembre si festeggia la nascita di Gesù nel tempo in cui invece si dovrebbe festeggiare il suo concepimento (la Parola che diventa carne).

Da uno studio di Corrado Maggia

http://www.incontraregesu.it/risposte/25dicembre.htm

Gesù è nato veramente da una donna vergine?

Gesù è nato veramente da una donna vergine?
La nascita verginale di Gesù Cristo è un avvenimento che ha lasciato perplesse molte persone. La Bibbia afferma che Dio aveva deciso che Suo Figlio sarebbe entrato nel mondo in modo miracoloso. Settecento anni prima della nascita di Cristo, il profeta Isaia scriveva: «Perciò, il Signore stesso vi darà un segno: Ecco la Vergine concepirà, e partorirà un Figliuolo; e tu chiamerai il suo nome Emanuele» (Isaia 7:14 versione Diodati e CEI).
L'adempimento della profezia di Isaia è riportato nel Nuovo Testamento: «Quando Elisabetta fu al sesto mese, Dio mandò l'angelo Gabriele a Nazareth, un villaggio della Galilea, a Maria, una vergine fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide.
«Non temere Maria!» le disse l'angelo, «perché tu hai trovato il favore di Dio! Fra poco sarai incinta e avrai un figlio maschio; lo chiamerai Gesù.» Maria allora chiese all'angelo: «Ma come posso avere un bambino? Sono vergine!» L'angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la forza di Dio ti coprirà con la sua ombra, perciò il bambino che nascerà sarà chiamato: Figlio di Dio, perché nulla è impossibile a Dio!» (Luca 1:26-37).



La nascita verginale è riferita dalla Bibbia come fatto storico. Gli autori che riportano il racconto sono Matteo, testimone oculare dei fatti relativi alla vita di Gesù, ed il medico Luca, che presenta alcuni aspetti della vita di Cristo dal punto di vista di Maria, Sua madre.
Sia in Matteo che in Luca i brani sono autentici. Non esiste assolutamente alcuna prova che siano stati aggiunti in momenti successivi: infatti, la dottrina secondo cui Gesù nacque da una vergine è stata creduta dalla Chiesa sin dalla sua origine. Ignazio, vissuto all'inizio del secondo secolo, scriveva agli Efesini: «...poiché il nostro Dio, Gesù Cristo, fu concepito nel grembo di Maria, secondo il decreto divino, dal seme di Davide, ma anche dello Spirito Santo.»
Vi sono diverse ragioni per cui era necessario che Gesù nascesse da una vergine. La Bibbia insegna che la Parola che si è fatta carne era con Dio sin dal principio (Giovanni 1:1). Il fatto che Cristo esistesse già prima della Sua incarnazione è attestato più volte nel Nuovo Testamento (Giovanni 8:58, Filippesi 2:5-11, Colossesi 1:15-16).



Quando Gesù venne al mondo, la sua vita non era appena agli inizi, così come le nostre, ma era quella dell'eterno Figliuolo di Dio. Venire al mondo dalla vergine Maria attesta un intervento divino ed è proprio quello che i Vangeli riportano e dimostrano. Un'altra delle ragioni per cui era necessario che Gesù nascesse da una vergine è data dalla Sua natura priva di peccato. Uno degli insegnamenti fondamentali del Nuovo Testamento è che Gesù, dal momento della nascita a quello della morte, non peccò mai. Per essere un sacrificio perfetto, Egli stesso doveva essere perfetto, senza peccato. Per non essere già contaminato dal peccato al momento della nascita, era necessaria una miracolosa entrata nel mondo.
Molti trovano difficile credere che Gesù nacque da una vergine, proprio perché si tratta di un miracolo. La Scrittura, infatti, non lo tratta come un avvenimento ordinario, ma come un atto sovrannaturale di Dio. Il miracolo della nascita da una vergine non dovrebbe porre problemi a chi accetta gli altri miracoli riportati nella Bibbia. I Vangeli illustrano chiaramente che Maria e Giuseppe non ebbero rapporti matrimoniali prima della nascita di Gesù: «...e non ebbe con lei rapporti matrimoniali, finché non ebbe partorito il figlio che Giuseppe chiamò Gesù.» (Matteo 1:25).
La nascita di Cristo da una vergine non è semplicemente un fatto storico, ma anche un indispensabile atto divino per la salvezza dell'umanità.






http://www.incontraregesu.it/risposte/vergine.htm

La sorpresa di Natale? «Gesù è nato a giugno»

il Giornale.it
n. 296 del 2008-12-11 pagina 19

La sorpresa di Natale? «Gesù è nato a giugno»
di Erica Orsini

La tesi è sostenuta da un astronomo australiano. Grazie a un «software sofisticato» Reneke avrebbe calcolato la posizione dei corpi celesti sulla Terrasanta all’epoca della Natività e fissato una nuova data, a fine primavera
LondraGesù Cristo nacque in giugno, non in dicembre. A sostenerlo questa volta sono dei ricercatori australiani che hanno ricostruito al computer l’esatta posizione nel cielo della stella cometa che guidò i re magi alla stalla di Betlemme. E anche sulla stella dalla lunga coda ci sarebbe qualcosa da dire visto che nell’ultima versione diventa la congiunzione planetaria tra Venere e Giove, insolitamente luminosa.
Secondo la nuova ipotesi, le novità sarebbero due. Astrologicamente parlando, il Bambin Gesù sarebbe dei Gemelli anziché del Capricorno come si era sempre pensato; e poi dovremmo rivedere la data della più importante festività cristiana, perché Natale cadrebbe in primavera, quasi in estate, anziché in inverno. Quasi sicuramente però non è questo che vuole suggerire l’ultimo studio dell’astronomo Dave Reneke. Lo studioso sostiene di aver voluto solo ricostruire nel dettaglio un evento astronomico di grande spettacolarità verificatosi nel cielo sopra alla Terrasanta più di duemila anni fa. Utilizzando un software molto sofisticato Reneke ritiene di aver individuato l’esatta posizione dei corpi celesti al momento della nascita di Cristo spiegando che molto probabilmente i re magi interpretarono la loro luminosità come un segno di qualcosa atteso da tempo e seguirono quella che appariva loro come una stella fino a Betlemme, come racconta la Bibbia.
Secondo gli studiosi Gesù vede la luce tra il terzo anno prima di Cristo e il primo dopo Cristo. Usando il Vangelo di Matteo come punto di riferimento temporale, l’astronomo australiano ha individuato la congiunzione planetaria che appare nella costellazione del Leone esattamente il 17 giugno nell’anno secondo prima di Cristo. «La tecnologia attuale ci ha permesso di ricreare il cielo di quella notte di duemila anni fa - ha spiegato Reneke che attualmente è anche direttore di Sky and Space Magazine -. Non possiamo affermare con certezza che la congiunzione tra Giove e Venere fosse la stella vista dai re magi, ma senza dubbio questo è il risultato più convincente. L’astronomia è una scienza precisa». Secondo Reneke, dicembre sarebbe una data arbitraria che gli uomini hanno scelto come mese di nascita del Salvatore, ma questo non significa che si tratti del mese giusto. Del resto non è la prima volta che si discute sulla data di nascita del figlio di Dio. Secondo il vangelo di Luca, Cristo sarebbe nato in occasione di un censimento, ma l’unico censimento disposto dai Romani in Palestina è quello del 6 o 7 dopo Cristo. Matteo racconta invece che Gesù nasce ai tempi del re Erode che morì nel 4 avanti Cristo.
Ripercorrendo le Scritture, qualcuno ha già fatto osservare che proprio il particolare dei pastori che vedono la stella cometa durante la notte, mentre portano a pascolare il loro gregge farebbe pensare che si tratti di una sera primavera o estiva, essendo le notti invernali in Palestina particolarmente rigide. Anche la stella cometa prima di essere una congiunzione planetaria è stata a sua volta per altre teorie una Supernova apparsa attorno al 5 avanti Cristo. Alla fine però che differenza fa per il comune credente sapere se Gesù nasce con l’afa o con il gelo? Nei Paesi caldi la gente il Natale lo può anche celebrare in spiaggia, ma la fede rimane immutata. Babbo Natale, lui sì che suderebbe se dovesse portare i suoi regali a metà giugno, ma quella è tutta un’altra storia.


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Natale, "Gesù nacque a giugno"

Natale, "Gesù nacque a giugno"
Lo sostiene un astronomo australiano
"Gesù nacque a giugno". E' quanto sostiene un astronomo australiano che, grazie a un complesso software, ha disegnato la posizione esatta di tutti i corpi celesti che brillarono sopra la Terra Santa più o meno all'epoca della nascita di Cristo. Inoltre, secondo l'astronomo, la stella cometa che guidò i Re Magi fino alla stalla a Betlemme fu il frutto di una congiunzione dei pianeti Venere e Giove, così vicini da sembrare un'unica "scia luminosa".

Dave Reneke, questo il nome dello scienziato, ha svelato quello che probabilmente fu lo straordinario evento astronomico che segnò la nascita di Gesù Bambino. Secondo Reneke, i Re Magi interpretarono l'evento astrale come il segno che attendevano e seguirono la "stella" fino alla stalla a Betlemme, come era scritto nella Bibbia.

Usando come termine di riferimento il Vangelo di Matteo, Reneke ha localizzato l'eccezionale congiunzione planetaria, apparsa nella costellazione del Leone, al 17 giugno dell'anno secondo prima della nascita di Cristo.

Secondo Reneke, la sua ricerca non ha alcun intento demistificatorio. Tutt'altro: servirà a "rinforzare la fede" perché davvero dimostra che "ci fu un evento straordinariamente luminoso in quell'epoca". Nel passato, la stella di Natale di cui parlano i Vangeli era stata spiegata come una "supernova" o anche come una vera e propria cometa.



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo435501.shtml

martedì 9 dicembre 2008

LA BEATA VERGINE MARIA NEL VANGELO DI SAN LUCA

LA BEATA VERGINE MARIA NEL VANGELO DI SAN LUCA: 1, 26-56------2, 1-52

L'ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GESU'
1:26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret,
1:27 a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
1:28 L'angelo, entrato da lei, disse: "Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te".
1:29 Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto.
1:30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
1:31 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù.
1:32 Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre.
1:33 Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine".
1:34 Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?"
1:35 L'angelo le rispose: "Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.
1:36 Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile;
1:37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace".
1:38 Maria disse: "Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola". E l'angelo la lasciò.
LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA
1:39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
1:40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
1:41 Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,
1:42 e ad alta voce esclamò: "Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!
1:43 Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me?
1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo.
1:45 Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento".
1:46 E Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore,
1:47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
1:48 perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,
1:49 perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome;
1:50 e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono.
1:51 Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore;
1:52 ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili;
1:53 ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
1:54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia,
1:55 di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre".
1:56 Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.

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LA NASCITA DI GESU'
2:1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero.
2:2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
2:3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
2:4 Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide,
2:5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
2:6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto;
2:7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.
2:9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.
2:10 L'angelo disse loro: "Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"".
2:13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
2:14 "Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!"
2:15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: "Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere".
2:16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia;
2:17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino.
2:18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori.
2:19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.
2:20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.
LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
2:21 Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che egli fosse concepito.
2:22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore,
2:23 come è scritto nella legge del Signore: "Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore";
2:24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
2:25 Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui;
2:26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
2:27 Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge,
2:28 lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo:
2:29 "Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola;
2:30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
2:31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli
2:32 per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
2:33 Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui.
2:34 E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: "Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione
2:35 a te stessa una spada trafiggerà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori siano svelati".
2:36 Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni.
2:37 Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
2:38 Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
RITORNO A NAZARETH
2:39 Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.
2:40 E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
GESU' FRA I DOTTORI NEL TEMPIO
2:41 I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
2:42 Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa;
2:43 passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori;
2:44 i quali, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
2:45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme cercandolo.
2:46 Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande;
2:47 e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
2:48 Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena".
2:49 Ed egli disse loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?"
2:50 Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro.
2:51 Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
2:52 E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.


da: La Sacra Bibbia "Nuova Riveduta sui testi originali"
Copyright © 1994, Società Biblica di Ginevra - CH-1211 Ginevra




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SANTI ELISABETTA E ZACCARIA

SANTI ELISABETTA E ZACCARIA

Elisabetta e Zaccaria erano i genitori di Giovanni Battista, prescelti da Dio per la loro devozione, la purezza di cuori e il grande amore verso il prossimo. Elisabetta, nonostante la sua santità, era sterile: una vergogna per una donna ebrea che si vedeva esaltata soltanto nella maternità. Ma proprio perché sterile lei entra nel novero delle grandi figure femminili ebree che per grazia di Dio hanno dato la vita a personaggi fondamentali nella storia religiosa del popolo di Dio. La sua condizione di donna sterile resa feconda dalla grazia divina attesta come Dio ami costruire le sue più belle opere dal nulla, dalla povertà delle sue creature. Dopo l’annuncio della prossima maternità, Elisabetta, si tiene nascosta per cinque mesi, per essere unita a Dio: le sue giornate sono così suddivise tra silenzio, preghiera e meditazione. Natole il figlio, decide di chiamarlo Giovanni con pieno consenso del marito, dopo di che Elisabetta scompare nel nulla. Zaccaria, come Elisabetta, era giusto, pio e santo, perché osservava scrupolosamente la legge di Dio. Essendo ormai vecchi, egli pregava ugualmente per avere la grazia di un figlio. Egli fu ascoltato e ottenne miracolosamente un figlio. Inizialmente era incredulo all’annunzio celeste della nascita di un figlio per il quale aveva pregato con tanto ardore; per credere ha bisogno di un segno: egli, infatti, rimarrà muto fino a quando verrà alla luce Giovanni. A parte ciò Zaccaria era un uomo scrupoloso, sacerdote esemplare, dotato anche dello spirito di profezia e degno di essere il padre del cosiddetto “precursore del Messia”.






nomi di Santa Elisabetta e San Zaccaria non compaiono nel Calendario della Chiesa, ma per lunga tradizione questo giorno è sacro alla memoria dei genitori del Battista, cioè di Santa Elisabetta e di San Zaccaria, suo sposo.
Troviamo la loro storia nelle prime, mirabili pagine dell'Evangelo di San Luca, nelle quali è tracciato il prologo del più incredibile avvenimento della storia dell'umanità: l'Incarnazione di Dio tra gli uomini.
" Al tempo di Erode, re della Giudea - si legge - c'era un sacerdote di nome Zaccaria, la cui moglie era delle figlie di Aronne e si chiamava Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e camminavano in modo irreprensibile in tutti i comandamenti e precetti del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, e tutti e due erano molto avanti con gli anni ".
La mancanza di una discendenza era considerata quasi un'onta, e formava il segreto tormento dell'anziana coppia di Israeliti. Ma un giorno, mentre Zaccaria offriva l'incenso nel Santuario, un Angiolo gli apparve alla destra dell'altare, per annunziargli che le preghiere sue e di Elisabetta erano state finalmente esaudite.
" Tua moglie ti darà un figlio - disse l'Angiolo - al quale metterai nome Giovanni. Egli sarà per te motivo di gioia e di contentezza, e molti gioiranno per la nascita di lui, perché sarà grande nel cospetto del Signore... ".
Così il vecchio sacerdote e la sua sterile moglie vengono a partecipare al sublime evento dell'Incarnazione. Nascerà da loro Giovanni, " profeta dell'Altissimo ", il primo e più grande testimone di Cristo nel mondo.
Per aver dubitato delle parole dell'Angiolo, Zaccaria resterà muto per tutto il tempo della trepidante maternità di Elisabetta. E fu in quel periodo, trascorsi sei mesi, che Elisabetta ricevette la visita di una lontana parente, Maria di Nazaret, sposa del falegname Giuseppe.
" Entrata in casa di Zaccaria - narra ancora San Luca - Maria salutò Elisabetta. Ed avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno, ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo e ad alta voce esclamò: "Benedetta tu sei tra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno... Te beata, che hai creduto, perché si compiranno le cose dette a te dal Signore" ".
Sant'Elisabetta fu così la prima donna a salutare in Maria la Madre del Redentore non ancora nato. Si può dire che sia la prima credente nella storia del Cristianesimo. Maria le risponderà con il meraviglioso cantico di ringraziamento, non a lei, ma alla potenza di Dio, il Magnificat.
Dopo la nascita di Giovanni, la lingua di Zaccaria si scioglierà per poter pronunziare il nome di Giovanni, imposto dall'Angiolo al figlio, " profeta dell'Altissimo ". E anche Zaccaria pieno di Spirito Santo, alzerà il suo inno di gioia e di benedizione:
" Benedetto sia il Signore, Dio d'Israele, -perché ha visitato e redento il suo popolo; -ha suscitato per noi un potente salvatore - nella casa di David suo servo - come aveva annunziato per bocca dei suoi santi e dei suoi profeti - fin dall'inizio dei tempi ". Con la Natività, Elisabetta e Zaccaria spariscono dalle pagine del Vangelo, spariscono dalla storia, scivolano nella penombra che circonda la luce folgorante della Redenzione. Non si sa altro, ma non c'è bisogno di sapere altro per vedere nei due vecchi sposi l'immagine dell'umanità nuova, ideali progenitori di tutti coloro che lodano la misericordia di Dio, benedicono la prescelta tra tutte le donne, e gioiscono nell'amore del suo divino Figliuolo.



Archivio Parrocchia
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SANTI SIMONE E GIUDA

28 OTTOBRE SANTI SIMONE E GIUDA


Nonostante sia il più sconosciuto degli Apostoli, nella cui lista è solo nominato all’undicesimo posto, numerosissime opere d’arte lo raffigurano, sparse in tutta Italia ed in Europa, a testimonianza di un culto molto diffuso nella cristianità.
Stranamente a differenza degli altri apostoli, le notizie pervenutaci sulle sue origini, sulla sua presenza in seno al collegio apostolico, sulla sua attività evangelizzatrice, sulla sua morte, sono tutte incerte e sempre state controverse negli studi dei vari esperti lungo tutti i secoli.
Quindi siamo obbligati a considerare le varie ipotesi, mancando la certezza per una sola. Prima di tutto Gesù scelse i suoi apostoli guardando solo al cuore degli uomini e li volle appartenenti alle varie correnti del giudaismo di allora, dai farisei ai discepoli di s. Giovanni Battista, dagli zeloti a personaggi diciamo appartenenti alla gente comune, come pure un pubblicano.
Simone, per distinguerlo da Simon Pietro, gli evangelisti Matteo e Marco gli danno il soprannome di “Zelota” o “Cananeo”, forse l’appellativo può indicare la sua appartenenza al partito degli Zeloti, i ‘conservatori’ delle tradizioni ebraiche e fautori della libertà dallo straniero anche con le armi, oppure dalla città d’origine cioè Cana di Galilea.


Molti identificano Simone con l’omonimo cugino di Gesù, più noto come Simone fratello dell’apostolo Giacomo il Minore, al quale secondo la tradizione riportata da Egesippo del II secolo, sarebbe succeduto come vescovo di Gerusalemme dal 62 al 107, anno in cui subì il martirio sotto Traiano (53-117) a Pella, dove si era rifugiato con la sua comunità, per sfuggire alla seconda guerra giudaica.


I Bizantini lo identificano con Natanaele di Cana e con il direttore di mensa alle nozze di Cana; i Latini e gli Armeni lo fanno operare e morire in Armenia.
S. Fortunato vescovo di Poitiers, dice che Simone insieme a s. Giuda Taddeo apostolo, furono sepolti in Persia, dove secondo le storie apocrife degli Apostoli, sarebbero stati martirizzati a Suanir.


Un monaco del IX secolo affermava che una tomba di s. Simone esisteva a Nicopsis (Caucaso) dove era anche una chiesa a lui dedicata, fondata dai Greci nel secolo VII.


Altri ancora affermano che Simone visitò l’Egitto e insieme a s. Giuda Taddeo, la Mesopotamia, dove entrambi subirono il martirio, segati in due parti, da qui il loro patrocinio su quanti lavorano al taglio della legna, del marmo e della pietra in genere.


Ma al di là di tutte le incertezze, Simone lo ‘Zelota’ o il ‘Cananeo’, è senz’altro un Apostolo di Cristo e come tutti i discepoli del Signore, prese il suo bastone e percorse a piedi regioni vicine e lontane, per portare la luce della Verità e propagare la nuova religione fra i pagani.
Lo si può paragonare ai tanti discepoli di Cristo, che in ogni tempo hanno lavorato e lavorano nel silenzio e nascondimento per il trionfo del Regno di Dio, senza riconoscimenti eclatanti e ufficiali, in piena umiltà, perseveranza e sacrificio anche cruento della vita.
Simone comunque è sempre rappresentato con gli altri Apostoli, nell’iconografia di Cristo e della Vergine, quindi nelle raffigurazioni del Cenacolo e negli altri momenti comuni degli Apostoli, la Pentecoste e la ‘Dormitio Verginis’.
Nella ‘Leggenda Aurea’ e nel Martirologio Romano egli è accomunato all’altro apostolo s. Giuda Taddeo, con il quale si ritiene predicò il Vangelo in Egitto e Mesopotamia e subendo insieme il martirio secondo alcuni scrittori.
La loro festa ricorre il 28 ottobre, a Venezia è a loro dedicata la chiesa di “S. Simone Piccolo”.


Autore: Antonio Borrelli



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SAN CLEOFA

25 Settembre San Cleofa discepolo di Gesù
Etimologia: Cleofa = dal volto glorioso, dal greco




Cleofa o Cleofe o Clopa è uno dei due discepoli che il giorno della risurrezione di Gesù, tornandosene a Emmaus al termine delle celebrazioni pasquali, furono raggiunti per strada e accompagnati dal Risorto, che riconobbero soltanto dopo essere rincasati e avergli generosamente offerto ospitalità. "Noi speravamo che egli sarebbe stato colui che avrebbe liberato Israele; invece...". Nelle parole che i due discepoli rivolgono allo sconosciuto c'è l'eco di una delusione comune agli apostoli in quell'ora della prova. "Tuttavia alcune donne, che sono fra noi, ci hanno fatto assai meravigliare".
Da questo spiraglio di speranza lo sconosciuto fa penetrare la luce della "buona novella", spiegando loro le Scritture e poi, accolto il loro invito: "Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire", si rivela loro "allo spezzare del pane", il gesto eucaristico dell'ultima cena, cui perciò anche Cleofa dovette esser presente. Ma non è questo il solo privilegio di cui poteva andar fiero.
Cleofa è il padre di Simone, Giuda, Giacomo il Minore e di Giuseppe, fratelli, cioè cugini, del Signore. Nel Vangelo di Giovanni, Maria, madre di Giacomo e Giuseppe, viene detta sposa di Cleofa e sorella, in senso più o meno proprio, della Madre di Gesù.
Lo storico palestinese Egesippo afferma che Cleofa è fratello di S. Giuseppe e padre di Giuda e Simone, eletto, quest'ultimo, a succedere a Giacomo il Minore, come vescovo di Gerusalemme. Quindi possiamo il discepolo di Emmaus è il Cleofa che Giovanni dice marito della sorella della Madonna, quella Maria di Cleofa presente con le altre pie donne al dramma del Calvario.
Poiché Maria di Cleofa è madre di Giacomo il Minore, di Giuseppe, di Giuda e di Simone, ne segue che Cleofa è loro genitore.
Secondo Eusebio e S. Girolamo, Cleofa era nativo di Emmaus. E ad Emmaus, secondo un'antica tradizione, Cleofa, "testimone della risurrezione", fu trucidato dai suoi compaesani, intolleranti del suo zelo e della sua certezza di fede nel Messia risorto. S. Girolamo ci assicura che già nel IV secolo la sua casa era stata trasformata in chiesa. Il Martirologio Romano ha inserito il suo nome nella data odierna e ne conferma il martirio avvenuto per mano dei Giudei.


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I FRATELLI DI GESU' SONO FIGLI DI CLEOPA ZIO DI GESU'

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I FRATELLI DI GESU' SONO FIGLI DI CLEOPA ZIO DI GESU'
Analisi elaborata da Martino e Giuliano, studiosi biblisti.

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TESI SUI FRATELLI DI GESU'

Prima tesi; sostenuta dalla tradizioe e ufficializzata da Gerolamo che studiò il caso.
I fratelli di Gesù, sarebbero figli di Cleopa fratello di Giuseppe, padre putativo di Gesù.
Egesippo un cristiano che veniva dal giudaesimo, conosceva molte cose riguardo
ai famigliari di Gesù, e raccontò che il fratello di Gesù Simone era figlio di Cleopa, fratello
di Giuseppe, padre putativo di Gesù, e anche Giacomo fratello di Gesù, era figlio
di Cleopa, ed era cugino di Gesù sia dal lato paterno che materno, perché
Maria sposa di Cleopa era cugina di Maria madre di Gesù.
Quindi Maria madre di Giacomo il Minore e di Giuseppe; (V.Marco: 15,40,
è madre anche di Simone e Giuda, perché Maria madre di Giacomo è
Maria di Cleofa, sorella-cugina-parente-cognata di Maria madre di Gesù; (V.Giov: 19,25 ).
Vediamo che nella lettera di Giacomo, l'autore si presenta come servo del Signore Gesù;
(Let. Giacomo: 1,1 ). Vediamo che Giuda nella sua lettera si presenta come servo di
Gesù e fratello di Giacomo; (Let.Giuda :1,1 ).
Quindi Giacomo e Giuda sono fratelli tra loro, e non di Gesù.
Egesippo afferma che Simone è fratello di Giacomo e figlio di Cleopa fratello di Giuseppe,
( citato in Eusebio, HE.III, 32, 1-6)
Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda, sono figli di Maria sposa di Cleopa,
(citato in Eusebio, HE, IV, 22 )
Giacomo è cugino di Gesù per lato materno e paterno citato da Egesippo,
( citazione in Eusebio, HE, II ,11 , 1 e HE, I I, 23, 6 )

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Seconda tesi; i fratelli di Gesù sarebbero figli di un precedente matrimonio di Giuseppe.
Questo è il credo della Chiesa ortodossa, che si basa sul falso
Protovangelo di Giacomo. Dove Giuseppe vecchio vedovo con figli avrebbe sposato
la vergine Maria. Questa tesi è totalmente assurda, principalmente perché
Maria la madre di Giacomo il Minore e Giuseppe è viva, e la troviamo come
discepola di Gesù, e accanto alla croce; (V.Matteo : 27, 56 )
Maria di Cleofa, che è la madre di Simone figlio di Cleopa e Giacomo, e anche madre degli atri
due fratelli; Giuseppe e Giuda, la troviamo accanto alla croce insieme alla sua parente
Maria madre di Gesù; (V.Giov. : 19,25 ) naturalmente Maria di Giacomo e Maria di Cleofa sono la stessa persona.
Quindi la madre di Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda è viva,
e non è la moglie di Giuseppe, sposo di Maria, la madre di Gesù,
ma del fratello di lui Cleofa.
Quindi chi ha inventato un Giuseppe vedovo con figli per giustificare
la presenza dei fratelli di Gesù era molto ignorante riguardo il Vangelo.
Gli atti apocrifi di Abdia, per giustificare che la madre di Giacomo e Giuseppe è viva,
inventa un Giuseppe bigamo ,avrebbe sposato prima Maria la figlia di Cleofa con cui
avrebbe avuto Giacomo e poi avrebbe sposato la Vergine Maria.
Poi Maria figlia di Cleofa avrebbe sposato Alfeo con il quale avrebbe avuto altri
figli, Simone e Giuda, un invenzione piena di totale confusione.
Quindi la tesi di un precedente matrimonio di Giuiseppe è totalmente falsa.

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Terza tesi; sostenuta da Tertulliano e ripresa da Elvidio.
Maria e Giuseppe dopo Gesù, avrebbero avuto altri figli.
Questa tesi non ha nessun fondamento. Prima di tutto, vediamo che
se Maria madre di Gesù avesse avuto altri figli, Gesù morente non l'avrebbe affidata al
suo apostolo prediletto Giovanni; (V.Giov. : 19,26-27 ).
Poi vediamo che la madre dei fratelli di Gesù è Maria madre di Giacomo e Giuseppe,
citata anche come l'altra Maria; ( V.Matteo: 27,61 e 28,1 ).
Ora se Maria di Giacomo sarebbe la madre di Gesù, sarebbe citata con più rispetto,
e non semplicemente l'altra Maria, poi se Maria di Giacomo fossse la madre di Gesù,
sarebbe stata indicata con Maria madre di Gesù e non Maria madre di Giacomo, visto
che Gesù è suo figlio primogenito; (V.Luca: 2,7 ).
No assolutamente no Maria di Giacomo non è la madre di Gesù.
San Giovanni Crisostomo, aveva ipotizzato questo; che la madre di Gesù era Maria di Giacomo.

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CONCLUSIONE
I fratelli di Gesù hanno per madre Maria di Giacomo,che non è per nulla la madre di Gesù.
Giuseppe non è vedovo, visto che la madre dei fratelli di Gesù è vivente,
Giuseppe non è bigamo voisto che Maria di Giacomo è anche Maria sposa di Cleofa.
Egesippo dice che Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda sono figli
di Cleopa fratello di Giuseppe, e di Maria parente della madre di Gesù.
E' storico che Simone detto fratello di Gesù era figlio di Cleopa, e Giacomo
fratello di Gesù, era vero fratello di Simone di Cleopa.
Quindi quello che racconta Egesippo è la verità, i fratelli di Gesù sono figli di
Cleopa e di Maria detta; madre di Giacomo, l'altra Maria, ed anche Maria di Cleofa.

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Tutti i protetanti della riforma che si inventano fratelli di Gesù, come figli della madre di Gesù,
sono dei falsi e bestemmiano contro la Santissima famiglia di Gesù.
Poi che folli ! Come si inventano tale falsità senza fondamento evangelico ?
Questa invenzione blasfema è del tutto moderna visto che i fondatori della
riforma protestante, Lutero, Calvino e Zwingli, crededevano nella verginita' perpetua
di Maria e che i fratelli di Gesù in realtà erano suoi cugini.

ARTICOLO POSTATO IN
http://groups.google.com:80/group/centro-anti-blasfemia?hl=it



MARIA D CLEOFA E' ANCHE MARIA LA MADRE DI GIACOMO E GIUSEPPE
MENTRE MARIA DI GIACOMO NON E' LA MADRE DI GESU'

Giov 19,25-27: Maria, la moglie di Cleofa (vedere Luca 24,18) non può essere la sorella di carne di Maria,
la madre di Gesù, ma è sua cugina, considerata sua sorella secondo l’abitudine orientale già vista.
ù Inoltre non potrebbero esserci due Marie nella stessa famiglia.

“Ecco tuo figlio…ecco tua madre” (Giov 19,26-27): Giovanni non è il figlio di Maria e neppure

Ella sua madre secondo il corpo: è una figliolanza spirituale. Se Maria avesse avuto altri figli,
perché Giovanni avrebbe dovuto “prenderla con sé” e non è andata con gli altri? Alcuni risponderanno:
“Perché i suoi fratelli non credevano in lui” (Giov 7,5). Noi rispondiamo ancora dicendo:
questi fratelli sono i compaesani di Gesù, gli abitanti di Nazareth, il suo villaggio natale,
che non credevano in Gesù e ai quali Gesù dice: “In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria” (Luca 4,24).
Non sono dunque i suoi “fratelli” Giacomo, Ioses, Giuda e Simone, già citati. Questi, invece, credono in lui e diventano suoi apostoli (vedere le

lettere di Giacomo e Giuda e ancora: Atti1,14 e 12,17 / 1 Corinzi 9,5 e 15,6 / Galati 1,19).



3) Marco 15,40: Questa “Maria madre di Giacomo e di Ioses” è Maria moglie di Cleofa e “sorella” della Vergine in Giov 19,25-27.
E’ questa la madre di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone. Questa viene chiamata “sorella” della Vergine Maria,
dunque i suoi figli vengono detti “fratelli” di Gesù: in realtà sono cugini. (Alcuni rispondono a questo che, in Marco 15,40,
si tratta della Madre di Gesù. Se Marco avesse parlato della Vergine Maria, avrebbe dovuto dire: “Maria, madre di Gesù,
di Giacomo, di Ioses, Giuda e Simone”, perché Gesù è stato il primogenito.). E' da considerare inoltre che in una famiglia ebraica
non potevano esserci due sorelle con lo stesso nome, per cui anche in questo caso, Maria "sorella" della Madonna, in realtà era cugina.

http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080303142834AAKklxn


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

I CUGINI DI GESU' SONO QUATTRO FRATELLI

Analisi di Martino e Giuliano, studiosi biblisti.

Vediamo che Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda, sono quattro fratelli.
Il Blinzler propone il seguente quadro, Simone e Giuda, sarebbero figli di Maria ( di Cleofa) e Cleopa.
Giacomo e Giuseppe di Maria ( di Giacomo ) e un fratello di Maria madre di Gesù.
Quindi fra loro sono estranei , perché Simone e Giuda sarebbero cugini di Gesù da parte paterna,
e Giacomo e Giuseppe sarebbero cugini di Gesù da parte materna.
Quindi i fratelli Simone e Giuda con i fratelli Giacomo e Giuseppe sarebbero estranei.

Invece la realtà è limpida e chiara, dalla lettera di Giuda : 1, 1; vediamo che Giuda è vero fratello di Giacomo.
Da Egesippo sappiamo che Giacomo è fratello di Simone.
Dai Vangeli sappiamo che Giacomo e Giuseppe sono fatelli e figli di Maria di Giacomo.
Quindi prendiamo Giacomo è fratello con Giuda, Simone, e Giuseppe.

Quindi Maria di Giacomo è davvero Maria di Cleofa.
Già Egesippo dice che questi quattro fratelli sono figli di Maria di Cleopa,
comunque per certezza Simone figlio di Cleopa è fratello di Giacomo,
il quale risulta fratello di Giuda, e di Giuseppe.
Spieghiamo meglio, tramite Maria di Giacomo nominata nei Vangeli,
sappiamo che Giacomo e Giuseppe sono fratelli, ora tramite l'Epistola
di Giuda, sappiamo che Giuda e Giacomo sono fratelli, tramite i Padri
della chiesa sappiamo che Simone è figlio di Cleopa e fratello di Giacomo.
Quindi sono quattro fratelli veri, figli di Cleopa, e Maria detta di Cleopa è la loro Madre,
la quale in effetti è cugina della Madre di Gesù. Quindi la Maria detta di Giacomo
e Maria di Cleopa sono la stessa persona.
Poi vediamo che questi quattro fratelli sono doppiamente cugini a Gesù, dal
lato paterno con Cleopa fratello di Giuseppe, e dal lato Materno con Maria di
Cleofa cugina di Maria, madre di Gesù.
Resta questo fatto, se escludiamo la testimonianza di Egesippo che racconta che
Maria di Cleofa è parente della Vergine, possiamo anche accettare che nel
Vangelo di Giovanni Maria di Cleofa è chiamata sorella di Maria, perché è
sua cognata, essendo sposa di Cleopa, fraello di Giuseppe.
In tal caso i quattro fratelli sono cugini di Gesù solo dal lato paterno.


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

ALFEO NON E' PARENTE DEL SIGNORE
Analisi di Martino e Giuliano, sudiosi biblisti.


La tesi che identifica Alfeo con Cleofa, non ha alcun fondamento nelle scritture.
Questa tesi è stata inventata, per sostenere che gli Apostoli Giacomo di Alfeo
e Giuda Taddeo erano fratelli-cugini di Gesù.
Ma questa tesi è ridicola, infatti l'Apostolo Matteo si chiamava Levi figlio Alfeo;
V.Marco: 2,14. Quindi Matteo il publicano sarebbe fratello-cugino di Gesù.

Nei Testi Antichi abbiamo questa verità, in Recogn., const. apost., di Eusebio,
si specifica che in passato Giacomo figlio d'Alfeo; (V.Mat: 10, 3 ;V.Marc: 3, 18; V.Luc: 6, 15 )

fu ritenuto come Apostolo, mentre Giacomo il parente del Signore uno dei settanta discepoli.
Ma i Vangeli indicano chiaramente che i fratelli parenti di Gesù non erano suoi Apotoli ;
V.Giov : 7,3-10, vediamo che questi parenti non hanno molta fede in Gesù, è viaggiano separatamente
da lui, che invece è sempre con gli Apostoli. Infatti mentre Gesù è con i suoi Apostoli, vediamo che
i fratelli parenti vanno a trovarlo, V.Mat: 12, 46-47.
Un altro esempio, dopo l'Ascensione di Gesù, gli Apostoli pregavano insieme alle donne,e si univano
a loro anche Maria madre di Gesù e i suoi fratelli; Atti: 1,13-14. Un altro esempio è in; I Corinti : 9,5.
Qui sono indicati gli Apostoli separatamente dai fratelli del Signore.
E' tanto chiaro che i fratelli parenti di Gesù non sono suoi Apostoli, e non sono compresi nei dodici.
Nelle Epistole vediamo che Pietro si presenta come Apostolo, mentre Giacomo e Giuda parenti
di Gesù, si definiscono suoi servi.


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

Analisi di Martino e Giuliano, studiosi biblisti

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SIMONE LO ZELOTA O IL CANANEO NON E' IL PARENTE DEL SIGNORE.

Vari autori antichi e moderni identificano Simone il Cananeo; V.Mat: 10,4; V.Mar: 3,18 e Simone lo
zelota; V.Lu: 6,15 e Atti: 1,13; con Simone fratello del Signore.
Molti in passato hanno attribuito a Simone lo Zelota parecchie identità, che era Natanaele, Giuda-Taddeo.
Ma ecco una prova che Simone lo Zelota non è parente del Signore; vediamo che il parente del
Signore, Simone figlio di Cleopa, è morto crocifisso dai Romani a Gerusalemme, a 120 anni
sotto Traiano. Egesippo che racconta la sua storia non dice che era un Apostolo, uno dei dodici.
Vediamo invece che per quanto riguarda l'Apostolo Simone lo Zelota, esistono molte leggende apocrife,
che lo vogliono martire in terre lontane, secondo molte tradizioni sarebe morto martire di spada
nelle regioni del Caucaso.


CENTRO ANTI-BLASFEMIA

Analisi di Martino e Giuliano, studiosi bibisti.

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I FIGLI DI MARIA DI GIACOMO SONO I CUGINI DI GESU'

Dal Vangelo secondo Marco in 15,40, troviamo una certa discepola del Signore,
Maria madre di Giacomo il minore e di Joses.
In Marco 6,3, incontriamo come fratelli di Gesù; Giacomo e Joses.
Marco chiama con gli stessi nomi, i fratelli di Gesù e i figli di questa discepola.
Quindi si tratta delle stesse persone, Marco o l'autore di questo Vangelo, non
avrebbe usato stessi nomi e diminuitivi, per indicare persone diverse.

San Giovanni Crisostomo, credeva nell'apocrifo Protovangelo di Giacomo,
e ipotizzava che Maria madre di Giacomo il minor e Joses, fosse la Vergine Maria,
la quale adottò come suoi figli, i figli più piccoli dello sposo Giuseppe, il quale
aveva avuto figli nel precedente matrimonio.
Ma Maria madre di Giacomo non è la Vergine da come viene descritta nei Vangeli.
Poi Gerolamo dopo le dovute ricerche concluse affermando che questa Maria
di Giacomo era la cugina della Vergine e sposa di Cleopa fratello di Giuseppe sposo
della vergine.
Da Egesippo sappiamo che Maria sposa di Cleopa era la madre dei cugini di Gesù;
Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda.
Quindi i figli di Maria di Giacomo sono i cugini di Gesù.

I FRATELLI-CUGINI DI GESU' NON ERANO FRA I DODICI APOSTOLI.

CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Analisi di Martino e Giuliano, studiosi biblisti

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Ecco i nomi dei fratelli del Signore ; Giacomo detto il minore, Giuseppe detto anche Joses, Simone e Giuda.

Alcuni padri della chiesa, avevano inventato, che
fra i dodici Apostoli vi fossero compresi i fratelli del
Signore; Giacomo, Simone e Giuda.
Identificavano Giacomo di Alfeo ; V.Mat: 10,3; V.Mar: 3,18;
V.Luc: 6,15; Atti: 1,13; con Giacomo fratello del Signore.

Identificavano Taddeo;V.Mat: 10,3,V.Mar. 3,18; e Giuda figlio di Giacomo;
V.Lu: 6,16 e Atti: 1,13, con Giuda fratello del Signore.

Identificavano Simone il Cananeo; V.Mat: 10,4; V.Mar: 3,18 e Simone lo zelota;
V.Lu: 6,15 e Atti: 1,13; con Simone fratello del Signore.

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ANALISI
Da Wikipedia;
Giacomo il minore, presto fu identificato con l'Apostolo Giacomo d'Alfeo,
fanno questo molti padri della chiesa compreso San Gerolamo.

Comunque ora molti studiosi non accettano più che Giacomo il minore parente del Signore
sia l'Apostolo Giacomo d'Alfeo,

Rossano Pietro,[2] nel commento a Galati 2:9 dice: "Giacomo, il fratello, cioè parente, cugino del Signore,
si deve distinguere da Giacomo di Zebedeo, detto il Maggiore, e da Giacomo di Alfeo,
entrambi del collegio dei Dodici. Presiedeva con grande autorevolezza la comunità di Gerusalemme." (pag. 1779)

Pasquero Fedele,[3] sembra escludere che sia Giacomo che Giuda (gli scrittori delle lettere) fossero apostoli:
infatti nell'introduzione alla Lettera di Giacomo (pag. 1847) scrive: "L'autore di questa lettera si presenta come Giacomo,
servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, Giacomo 1:1 ma è difficile dire chi veramente sia. La probabilità inclina verso la persona di Giacomo,
fratello del Signore, probabilmente non apostolo, Giacomo 3:1, favorito da un'apparizione di Gesù risorto, 1 Corinzi 15:7,
a cui Pietro fece annunziare la propria liberazione dal carcere, Atti 12:17, stimato una delle colonne della chiesa, Galati 2:9,
vescovo di Gerusalemme per una trentina d'anni, molto osservante del giudaismo, ucciso verso il 62 sotto il sommo sacerdote Anania,
dopo la morte del procuratore Festo. A lui, appunto, la tradizione cristiana attribuisce la lettera."


Salvatore Garofalo [4] commenta così le scritture che menzionano Giacomo: Marco 15:40 "Giacomo è detto il Minore
per distinguerlo dall'omonimo apostolo, figlio di Zebedeo e fratello dell'evangelista Giovanni. Da Matteo 27:56 Salome è la moglie di Zebedeo.
" (pag. 1023); Atti 12:17 "Si tratta di Giacomo, parente di Gesù (cfr. Mt 13,55; Gal 1,19) e capo della comunità di Gerusalemme." (pag. 1098);
Galati 1:19 "Il cugino di Gesù era a capo della Chiesa di Gerusalemma: cfr At 12,17." (pag. 1158)
Così commenta l'Introduzione alla Lettera di Giacomo (pag. 1207) "Il Giacomo autore dello scritto sembra essere l'omonimo
capo della comunità cristiana di Gerusalemme (At 12, 17; 21, 18), che si rivolge a giudeo-cristiani dispersi nel mondo greco-romano.
Egli morrà nel 62 e più probabilmente scrisse tra il 57 e il 62, a motivo delle relazioni che si notano tra la lettera e gli altri scritti dell'A.T."
E l'Introduzione alla Lettera di Giuda (pag. 1227) "Il Giuda autore di questa lettera è 'fratello di Giacomo'; più probabilmente di Giacomo parente
di Gesù, venerato capo della chiesa madre di Gerusalemme. Egli quindi non sarebbe l'apostolo Giuda Taddeo, detto 'di Giacomo', nel senso di figlio di Giacomo"

CENTRO-ANTI-BLASFEMIA

La tesi che identifica Alfeo con Cleofa, non ha alcun fondamento nelle scritture.
Questa tesi è stata inventata, per sostenere che gli Apostoli Giacomo di Alfeo
e Giuda Taddeo erano fratelli-cugini di Gesù.
Ma questa tesi è ridicola, infatti l'Apostolo Matteo si chiamava Levi figlio Alfeo;
V.Marco: 2,14. Quindi Matteo il publicano sarebbe fratello-cugino di Gesù.

Dal V.Marco: 15,40 e 3,18 ; vediamo che il fratello di Gesù è chiamato; Giacomo il Minore,
e l' Apostolo ; Giacomo di Alfeo;

Nei Testi Antichi abbiamo questa verità, in Recogn., const. apost., di Eusebio,
si specifica che in passato Giacomo figlio d'Alfeo; (V.Mat: 10, 3 ;V.Marc: 3, 18; V.Luc: 6, 15 )
fu ritenuto come Apostolo, mentre Giacomo il parente del Signore uno dei settanta discepoli.

Studiosi moderni come il defunto G.Barbaglio, sono arrivati a questa
conclusione, che Giacomo fratello del Signore non è Giacomo figlio
di Alfeo.

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ANLISI
Giuda, cugino di Gesù,fu presto identificato con l'Apostolo Giuda figlio di Giacomo Taddeo.

Ora molti studioni non accettano qusta identificazione.

Da Wikipedia

Pasquero Fedele,[3] sembra escludere che sia Giacomo che Giuda (gli scrittori delle lettere) fossero apostoli:
infatti nell'introduzione alla Lettera di Giacomo (pag. 1847) scrive: "L'autore di questa lettera si presenta come Giacomo,
servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, Giacomo 1:1 ma è difficile dire chi veramente sia. La probabilità inclina verso la persona di Giacomo,
fratello del Signore, probabilmente non apostolo, Giacomo 3:1, favorito da un'apparizione di Gesù risorto, 1 Corinzi 15:7,
a cui Pietro fece annunziare la propria liberazione dal carcere, Atti 12:17, stimato una delle colonne della chiesa, Galati 2:9,
vescovo di Gerusalemme per una trentina d'anni, molto osservante del giudaismo, ucciso verso il 62 sotto il sommo sacerdote
Anania, dopo la morte del procuratore Festo. A lui, appunto, la tradizione cristiana attribuisce la lettera."
E in quella alla Lettera di Giuda: (pag. 1866) "L'autore stesso si dichiara fratello di Giacomo, che viene comunemente indicato
come fratello di Gesù, quindi né l'uno né l'altro apostoli poiché in caso che lo fossero stati, non avrebbero mancato d'indicarlo.
Come parente di Gesù dovette godere di grande stima nella chiesa primitiva, per cui poté rivolgere autoritativamente ai fedeli che
certo lo conoscevano e che erano con ogni probabilità palestinesi, questo breve scritto."


Salvatore Garofalo commenta l'Introduzione alla Lettera di Giuda (pag. 1227) "Il Giuda autore di questa lettera è 'fratello di Giacomo';
più probabilmente di Giacomo parente di Gesù, venerato capo della chiesa madre di Gerusalemme. Egli quindi non sarebbe l'apostolo
Giuda Taddeo, detto 'di Giacomo', nel senso di figlio di Giacomo"


Comunque i Padri della chiesa credevano che Taddeo fosse l'apostolo
Giuda figlio di Giacomo, infatti questo è chiaro dai Vangeli Sinottici.

Giuda fratello del Signore si presenta nella sua lettera come fratello di Giacomo
e non come suo figlio.
Gli studiosi moderni, sono arivati alla conclusione che Taddeo o Giuda
figlio di Giacomo non è Giuda il parente del Signore.
Anche nella prefazione della Lettera di Giuda, versione CEI, viene specificato
che Giuda il fratello del Signore non è Taddeo o Giuda figlio di Giacomo.
Poi alcuni Padri della chiesa, credevano che Giuda figlio di Giacomo o Taddeo,
fosse il fratello di Giacomo figlio d' Alfeo.

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ANALISI
Simone parente del Signore, col tempo fu identificato con l'apostolo Simone il Cananeo,
detto anche Zelota

CENTRO ANTI-BLASFMIA

Vari autori antichi e moderni identificano Simone il Cananeo; V.Mat: 10,4; V.Mar: 3,18 e Simone lo
zelota; V.Lu: 6,15 e Atti: 1,13; con Simone fratello del Signore.
Molti in passato hanno attribuito a Simone lo Zelota parecchie identità, che era Natanaele, Giuda-Taddeo.
Ma ecco una prova che Simone lo Zelota non è parente del Signore; vediamo che il parente del
Signore, Simone figlio di Cleopa, è morto crocifisso dai Romani a Gerusalemme, a 120 anni
sotto Traiano. Egesippo che racconta la sua storia non dice che era un Apostolo, uno dei dodici.
Vediamo invece che per quanto riguarda l'Apostolo Simone lo Zelota, esistono molte leggende apocrife,
che lo vogliono martire in terre lontane, secondo molte tradizioni sarebe morto martire di spada
nelle regioni del Caucaso.

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Nel Nuovo Testamento c'è distinzione tra Apostoli e fratelli del Signore.

Infatti i Vangeli indicano chiaramente che i fratelli parenti di Gesù non erano suoi Apotoli ;
Nel V.Giovanni : 3,12 ;
"Dopo queto fatto, discese a Cafarnao : lui, sua madre, i fratelli e i suoi discepoli".

Quindi abbiamo una distinzione tra parenti e discpoli già all'inizio della missione di Gesù.

V.Giov : 7,3-10, vediamo che questi parenti non hanno molta fede in Gesù, è viaggiano separatamente
da lui, che invece è sempre con gli Apostoli. Infatti mentre Gesù è con i suoi Apostoli, vediamo che
i fratelli parenti vanno a trovarlo, V.Mat: 12, 46-47.
Un altro esempio, dopo l'Ascensione di Gesù, gli Apostoli pregavano insieme alle donne,e si univano
a loro anche Maria madre di Gesù e i suoi fratelli; Atti: 1,13-14. Un altro esempio è in; I Corinti : 9,5.
Qui sono indicati gli Apostoli separatamente dai fratelli del Signore.
E' tanto chiaro che i fratelli parenti di Gesù non sono suoi Apostoli, e non sono compresi nei dodici.
Nelle Epistole vediamo che Pietro si presenta come Apostolo, mentre Giacomo e Giuda parenti
di Gesù, si definiscono suoi servi.